Cannes 2017: D’apres une histoire vraie (Tratto da una storia vera) è l’ultimo film del grande Roman Polanski. Tutti in fervida attesa!
Il film è fuori concorso, ma trattandosi della nuova opera di Roman Polanski, è uno dei titoli più attesi di Cannes 2017. In Italia uscirà in inverno, forse a novembre. E’ tratto dal romanzo omonimo di Delphine de Vigan e racconta la relazione disturbata, tossica, mescolando i piani di realtà e finzione, tra due personaggi femminili: una scrittrice di romanzi di successo, Delphine (Emmanuelle Seigner) e Elle (Eva Green), una scrittrice-ombra, frustrata. Elle è esistita veramente? “Ciascuno tragga le conclusioni che ritiene”, dice Polanski. “Storia vera o di finzione, chi può affermare con certezza di questi tempi?”. È stata Emmanuelle Seigner ad aver letto per prima il romanzo e aver pensato potesse piacere al marito: “Leggendolo ho pensato ai primi film di Roman: L’inquilino del terzo piano, Repulsione, gli ho regalato il libro e infatti gli è piaciuto”. Roman è pienamente soddisfatto dell’intesa professionale e umana con la sua musa e non esita a commentare: “Mi chiedono spesso se è difficile girare un film con la propria moglie, ma non lo è. La cosa difficile è tornare a casa e fare il marito. Quando me ne vado dal set e rincaso dopo una giornata intensa vorrei solo distrarmi, dimenticare la lavorazione mentre Emmanuelle si porta a casa il lavoro, vuole continuare a parlarne, si sa come sono le donne! Dal primo film che abbiamo fatto tanti anni fa con Harrison Ford (Frantic del 1988, ndr) sono cambiate molte cose, allora Emmanuelle era una debuttante e non comprendeva cose che il mestiere richiede. Oggi il nostro rapporto sul set è soltanto professionale e non ho trovato nessuna differenza dal lavorare con Eva”.
Eva Green è molto soddisfatta del ruolo e del film: “Lavorare con Roman Polanski, tra i più grande registi del pianeta, è stato esaltante. E poi ero attratta dal personaggio di Elle, mi è piaciuta l’estraneità alla realtà del personaggio. Per tutto il film ci si interroga se lei esiste o non esiste, se si tratta di un fantasma. La sfida era dare carne a questo ruolo un po’ lunatico e pericoloso”.
Polanski ha scelto di adattare in maniera fedele il film al romanzo di Delphine “Da ragazzino tante volte sono rimasto deluso dai film tratti dai miei libri preferiti. Quest’ossessiva ricerca di storie ispirate alla vita reale raccontata nel film è un po’ una malattia dei nostri tempi. La ragione di questo risiede nel bombardamento elettronico che viviamo, circondati da troppe immagini cui noi ci appoggiamo in cerca di verità. Ma è tutta un’illusione dal momento che la realtà ormai si può manipolare. Oggi puoi cambiare il destino di una nazione con un semplice gesto che viene amplificato milioni di volte, diffuso in tutto il globo. Sono convinto che le persone vadano in sala non per una miglior proiezione o un miglior suono ma per partecipare ad un’esperienza collettiva come è stato il teatro greco, i giochi dell’epoca romana. Quando sono stati inventati i walkman qualcuno ha detto: nessuno andrà più ai concerti ma non è accaduto. Il pubblico vuole vedere i film circondati da altre persone, non è certo la stessa cosa vedersi il film Borat a casa propria o in una sala affollata che ride.”