Sempre nel 2005 Nora Ephron ispirata all’omonima sit-com per la televisione degli anni sessanta gira Vita da strega, offrendo a Nicole l’interpretazione principale.
La versione cinematografica racconta di una giovane, Isabel (Nicole Kidman), strega pentita e che desidera intraprendere una nuova esistenza con un marito e dei figli. Incontra Jack Wyatt (Will Ferrell), divo televisivo che sta appunto allestendo una nuova serie di “Vita da strega”. Convinto che le facoltà di Isabel siano solo trucchi è però “stregato” dal nasino di Isabel, che naturalmente è attratta a sua volta. La fanciulla, che non ha alcuna esperienza recitativa, viene ingaggiata, con quel che segue. Will Farrell, divo televisivo, essendo quello il suo standard si adegua in scioltezza alla vicenda
Nel 2006 Steven Shainberg da vita a Fur – Un ritratto immaginario di Diane Arbus, un film ispirato al romanzo di Patricia Bosworth Diane Arbus: Una biografia. Il film è un ritratto immaginario di Diane Arbus, una delle artiste più importanti del XX secolo, che sfidò le convenzioni sovvertendo il concetto di bello e brutto e innovando la fotografia.
L’anno successivo la vediamo in Invasion, un film del 2007 diretto da Oliver Hirschbiegel, basato sul romanzo di Jack Finney che ispirò il film del 1956 L’invasione degli ultracorpi, di cui Invasion è un remake. La pellicola in verità è il terzo remake esplicito de L’invasione degli ultracorpi, superclassico della fantascienza diretto da Don Siegel. Questa volta la regia è stata affidata al tedesco Oliver Hirschbiegel, lo stesso de La caduta. Il denominatore comune delle varie versioni cinematografiche sembra essere l’instabilità politica e sociale.
Nel 1956 era il pericolo rosso, nel 1978 la guerra del Vietnam mentre ora vengono seminati riferimenti d’attualità (Darfur, Iraq, l’avvento di Chavez in Venezuela) ma il tutto viene fatto in modo sfilacciato e annacquato creando una larga forbice tra le questioni contemporanee e la storia rappresentata.
Cruciale nel film il rapporto esistente tra i personaggi e l’ambiente. In particolare, la figura di Carol (Nicole Kidman) è messa in relazione con gli spazi in base a un criterio di rilevanza che chiama in causa il peso che il soggetto assume nella narrazione. Su di lei grava gran parte della storia e diventa portatrice degli eventi e delle trasformazioni. Il peso specifico, assunto da Carol durante l’evoluzione del narrato, viene evidenziato da demarcazioni continue. Il fascino di entrambi gli attori gioca a favore nell’economia complessiva del film. Il richiamo alla fantascienza classica, genere che si pregia nel mostrare la paura collettiva, avviene in maniera frettolosa. La psicologia dei protagonisti viene, spesso, schiacciata dagli effetti speciali e da un’azione adrenalinica fatta di macchine in fiamme ed elicotteri.
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