e Birthday Girl (2001) di Jez Butterworthche che alla sua opera seconda già gli viene offerta l’occasione di avere a disposizione un cast in cui spicca l’amabile Nicole, brava come sempre nel tratteggiare dei personaggi ambigui, capaci di presentare degli aspetti insoliti variando dall’ingenuità più assoluta a una lucida astuzia.
Ma è soprattutto nei panni di Satine nel Moulin Rouge (2001) di Baz Luhrmann che Nicole fa parlare di sé. Non soltanto recita con rigore e passione un ruolo intenso, ma balla e canta, sorprendendo il pubblico con le sue sbalorditive doti interpretative e canore. Il ruolo le vale il Golden Globe come migliore attrice protagonista di musical. Durante le prove sul set del film si ruppe una costola. A causa dell’infortunio dovette rinunciare a interpretare Panic Room. Il suo ruolo andò a Jodie Foster ma l’attrice è presente in un cameo vocale (quando risponde al telefono come nuova compagna del marito di Meg, la protagonista).
Eppure Nicole non si ferma a raccogliere il successo, non si accontenta. Duetta insieme a Robbie Williams in ‘Somethin’ stupid’, canzone di punta dell’ultimo cd dell’ex Take That, poi si ripresenta sul grande schermo diretta da Stephen Daldry nell’intenso The hours (2002). Irriconoscibile, con i riccioli rossi intrappolati in una parrucca scura e un irregolare naso finto, Nicole è perfetta nei panni di Virginia Woolf e per questa interpretazione si guadagna l’Oscar e le congratulazioni dell’ex marito. Per interpretare Virginia Woolf in The Hours non è bastato imbruttirsi. Nicole infatti è mancina, ma per esigenze di copione ha dovuto imparare a scrivere con la destra. Lo sforzo è stato ripagato con l’Oscar per la migliore interpretazione femminile, vinto nel 2003.
🙂 continua (clikka sotto sulla settima pagina)
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