I fan italiani di Nicole, che l’hanno anche vista parlare un improbabile romanesco in alcuni spot girati nel popolare quartiere romano di Testaccio, l’hanno poi ammirata sugli schermi nazionali nel 2007 in La bussola d’oro, film tratto dal primo capitolo della trilogia fantasy di Philip Pullman. una favola fantasy adulta e psicologica che, anche se fredda e poco originale a tratti, riesce a coinvolgere grazie a dettagli e atmosfere fantastiche
Il romanzo è ambientato in un mondo parallelo, in cui ogni persona è affiancata da un daimon, cioè un alter ego sotto forma di animale, una sorta di compagno personale che accompagna ognuno ovunque vada, e che scompare alla morte della persona stessa. Se d’altra parte il daimon viene staccato dalla persona cui appartiene, questa nella maggior parte dei casi muore, o resta comunque psichicamente menomata, in quanto il daimon è il canale che la collega alla Polvere, misteriosa e pervasiva sostanza cosmica vagamente apparentata con la materia oscura della cosmologia contemporanea. Tale sostanza ha anche a che fare con la facoltà di concepire pensieri originali e sviluppare una personalità indipendente, facoltà che il Magisterium, chiesa vocata al dominio universale ed al culto di un essere supremo chiamato Autorità, per definizione avversa e combatte. Tale scenario generale viene meglio chiarito nei due successivi romanzi della trilogia.
Nel 2008 la diva, all’età di 40 anni, è riuscita a realizzare il suo sogno: è diventata mamma. Sua figlia si chiama Sunday Rose. Dopo la maternità è uscito Australia, il kolossal di Baz Luhrmann.
Ambientato nell’Australia settentrionale alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta le vicende di un’aristocratica (Nicole Kidman) che eredita un ranch. Quando i magnati del bestiame inglesi tentano di impadronirsi della sua terra, unisce le sue forze a quelle di un rude mandriano (Hugh Jackman) per condurre 2000 capi di bestiame attraverso centinaia di chilometri di terra desolata
L’anno successivo partecipa insieme a Penelope Cruz, Marion Cotillard, Judi Dench e Sophia Lorenal al film musicale Nine, diretto da Rob Marshall. La pellicola è ispirata all’omonimo musical di Broadway, tratto da una piece di Mario Fratti, commediografo aquilano residente a New York che si rifà a sua volta a 8½ di Federico Fellini, il quale quando lesse il copione, pregò l’autore di non dargli per titolo quello del suo film: «Lo intitolerò ‘Nove’», fu la risposta di Fratti.
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