Lucio, un giovane scapestrato dai capelli rossi, conduce una vita piatta: si alza non prima delle tre del pomeriggio, tratta malissimo i poveri genitori (la mamma in particolare) per poi recarsi al bar dietro l’angolo per frequentare un amico più strano dell’altro, tra cui Pino, anch’egli senza lavoro e altrettanto bizzarro (indossa sempre la camicia dello stesso colore del copridivano di casa sua). Insieme cercano invano di trovarsi una ragazza da amare, fino a cercare di approcciare una prostituta che, per una battuta di troppo di Lucio, respinge i due.
Egli, che ha un’incontrollabile abitudine autoerotica, ogni notte ha l’incubo di essere processato in tribunale per la sua lussuria e il cattivo carattere nei confronti dei genitori. Un giorno Lucio è chiamato a sostituire la sorella lavorando in una casa di cura, la cui direttrice Fatima vorrebbe mettere su un piccolo spettacolo teatrale se solo un dipendente conoscesse un vero attore. Lucio scongiura Pino di fingersi attore con nome “Pino De Bernardis”; quest’ultimo accetta di interpretare Pinocchio e suscita una buona impressione durante i provini.
Una sera Pino invita Fatima a cena (nonostante si sia finto malato di ascesso davanti al padre), ma dopo alcuni minuti sopraggiunge il padre che aveva deciso di passare una serata con la sua nuova compagna sudamericana e il di lei figlio, al che si uniscono al tavolo Pino e Fatima. Dopo altri minuti sopraggiunge anche Lucio, che non si rassegna a perdere un’occasione per fare buona impressione su Fatima e si unisce a loro per parlare in privato con Pino.
Durante la cena Lucio capisce che il figlio della signora sudamericana è in realtà un viado, perché riconosce in lui le fattezze della prostituta che avevano incontrato alcune sere prima, per cui fa delle velate battute sul suo conto. Dopo la cena Pino, Fatima e Lucio si ritrovano a chiacchierare in riva al fiume Arno, con Lucio che tenta prima di far colpo su Fatima, ma che poi cede alla stanchezza e si addormenta su una panchina, mentre Pino e Fatima si allontanano.
Lucio si risveglia la mattina seguente per recarsi a lavoro, ma nessuno lo saluta: Fatima ha scoperto che Pino ha mentito dicendo di essere attore, ma che è comunque stato molto più onesto e sincero di Lucio, che viene subito licenziato come alternativa alla denuncia per truffa. La notte seguente, Lucio sogna nuovamente di essere processato per truffa e nel sogno, il giudice fa entrare alcune escort danzanti e infine anche Fatima, che inizialmente irrequieta nei confronti dell’imputato Lucio, confessa poi di essersi innamorata di lui. Soddisfatto di questo finale immaginario, Lucio si propone di continuare il sogno per sempre.
Anno 1999
Genere commedia
Regia Massimo Ceccherini
Soggetto Massimo Ceccherini, Giovanni Veronesi
Sceneggiatura Massimo Ceccherini, Giovanni Veronesi
Produttore Vittorio Cecchi Gori,
Fotografia Mauro Marchetti
Musiche Demo Morselli
Scenografia Lorenzo D’Ambrosio
Interpreti e personaggi
Massimo Ceccherini: Lucio
Claudia Gerini: Fatima
Alessandro Paci: Pino
Flavio Bucci: padre di Lucio, avvocato accusatore
Carlo Monni: padre di Pino
Evelina Gori: contessa
Tinto Brass: Avvocato difensore
Gino Menicucci: Giudice
Giancarlo Antognoni: giurato
Paolo Rossi: giurato
Giovanni Cacioppo: custode della clinica
Bruno Arena: cameriere
Cosetta Mercatelli: madre di Lucio
Massimiliano Galligani: fidanzato
Sergio Forconi: paziente della clinica
Valeria Vix: Alex
Alessio Perniciaro: Tarzan