E’ una veterana dell’Ariston. Vanta ben 11 presenza al festival di Sanremo. E’ la sorella della mia cantante preferita Mia Martini ma è molto diversa da lei, sia come stile musicale che come carattere. Entrambe di Bagnara Calabra in provincia di Reggio Calabria.
Nella sua carriera vanta 28 album pubblicati, di cui 19 in studio, e più di 7 milioni di dischi venduti. Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta raggiunge il successo di pubblico e di critica grazie a brani iconici come Sei bellissima (1975), E la luna bussò (1978) e Non sono una signora (1982). Proprio quando è sulla cresta dell’onda debutta nel 1986 al 36esimo festival di Sanremo, vinto poi da Eros Ramazzotti, con la canzone Re. Al festival tornerà nel 1988 con Io (16esimo) e nel 1991 con In questa città (18esima), ma sarà l’edizione del 1993 a rivederla insieme a Mia Martini con la quale duetterà in Stiamo come stiamo. Nonostante altre cinque partecipazioni (1994, 1995, 1997, 2002, 2008), il miglior piazzamento arriverà nel 2012 con Musica e parole. Duetta insieme a Gigi D’Alessio, arrivando quarta nella classifica finale. Nel 2019 si ripeterà con Cosa ti aspetti da me. La canzone di quest’anno arriva in un momento positivo per la cantante: «Di solito mi odio abbastanza, ma in questo momento mi amo disperatamente».
La canzone scritta in collaborazione con Andrea Bonomo, Luca Chiaravalli e Andrea Pugliese è un testo autobiografico in cui Loredana racconta se stessa.
“Tante volte mi hanno detto “sei pazza”, in modo serio o ironico, quindi questa canzone mi somiglia e la canto nel segno della consapevolezza di essere sempre sé stessi. È un brano 100% Bertè nel testo, nell’arrangiamento e nella melodia. Lo dedico a tutti quelli che sono folli, perché follia per me fa rima con libertà.”
Il testo di «Pazza» di Loredana Bertè
Sono sempre la ragazza
Che per poco già s’incazza
Amarmi non è facile
Purtroppo io mi conosco
Ok ti capisco
Se anche tu te ne andrai via da me
Col cuore ti ho spremuto come un dentifricio
E nella testa fuochi d’artificio
Adesso vado dritta ad ogni bivio
Va bene sono pazza che c’è, che c’è
Io sono pazza di me, di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola
E sono pazza di me
Sì perché mi sono odiata abbastanza
Prima ti dicono basta sei pazza e poi
Poi ti fanno santa
Io cammino nella giungla
Con gli stivaletti a punta
E ballo sulle vipere
Non mi fa male la coscienza
E mi faccio una carezza perché non riesco a chiederle
Col cuore ti ho spremuto come un dentifricio
E nella testa fuochi d’artificio
E se in giro è tutto un manicomio
Io sono la più pazza che c’è, che c’è
Io sono pazza di me, di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola
E sono pazza di me
Sì perché mi sono odiata abbastanza
Prima ti dicono basta sei pazza e poi
Poi ti fanno santa
Scusa se ti ho fatto male
Forse non sono normale, è un forse
Io sono pazza di me, di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola
E sono pazza di me
Sì perché mi sono odiata abbastanza
Prima ti dicono basta sei pazza e poi
Poi ti fanno santa