La trama del film cerca di seguire il racconto dei vangeli creando una sinossi-armonizzazione di essi data la loro complementarità (vedi tavola sinottica in Passione di Gesù). Alcune delle scene sono tratte dai diari di Anna Katharina Emmerick, una mistica tedesca vissuta tra il 1774 ed il 1824 – in particolare dal suo libro La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo – e da La mistica città di Dio di María di Ágreda.
Per ricreare maggior realismo, il film è stato interamente girato in latino e in aramaico, le lingue del tempo, e sottotitolato nelle lingue moderne. La ricostruzione dei dialoghi in aramaico, lingua che nella versione parlata allora in Giudea (il cosiddetto “aramaico maccabaico”) ci è nota solo con una certa approssimazione, è stata affidata al gesuita statunitense William Fulco, mentre per il latino è stata scelta la pronuncia ecclesiastica in luogo della restituta, verosimilmente utilizzata dai Romani di quel periodo.
II film è stato interamente lavorato in Italia, con un cast in prevalenza composto da attori italiani. Gli esterni del film sono stati girati in Basilicata nelle città di Matera e Craco, paese fantasma della provincia materana. Gli interni del film presso gli studi di Cinecittà a Roma. Le riprese del film si sono svolte tra il 4 novembre 2002 ed il 13 gennaio 2003; il suo budget è stato di 30.000.000 $.
Sono molti gli aneddoti che girano attorno alla lavorazione del film, avvenuta su un set blindato, nel freddo inverno lucano. Il coinvolgimento emotivo e spirituale è stato forte anche da parte di chi non si potesse dire credente: un esempio fu la conversione dell’attore Pietro Sarubbi (Barabba), che ha dichiarato di aver abbracciato il cristianesimo proprio sul set della pellicola.
L’interprete del Cristo, l’attore cattolico statunitense James Caviezel, è stato assistito per tutte le riprese da un sacerdote; nelle pause di lavorazione recitava il rosario, per trarre ispirazione. Nella maggior parte delle scene nel film dove vi è Gesù morente sulla croce, l’attore Jim Caviezel è stato sostituito con una fedele ricostruzione robotica del valore di circa 350.000 $. Un eccellente “lavoro in ecopelle” in modalità “animatronic” (animazione elettronica) per muovere la testa e gli arti, ansimare e far uscire fiotti di sangue.
Un vero gioiello tecnologico, creato dal maestro degli effetti speciali Keith Vanderlaan, aveva già esibito le sue truculente qualità in altri film come Dracula e Hannibal. Caviezel ha comunque girato le scene sulla croce, ma solo quelle dove recitava. Tra l’altro girò quelle scene in pieno inverno, quando la temperatura raggiungeva a malapena i 5 gradi a Matera; questo e la presenza di un forte vento gli costarono ipotermia e polmonite. La ricostruzione robotica è stata usata per il momento dell’inchiodamento alla croce e per le riprese in cui Cristo non dialoga, per le scene d’effetto.
Nella scena in cui il primo chiodo viene puntato nel palmo della mano di Cristo e poi affondato nella croce, la mano dell’inchiodatore è quella di Mel Gibson. È sempre la mano di Mel Gibson che aiuta ad alzarsi Monica Bellucci/Maria Maddalena nella scena in flashback della lapidazione. Per la flagellazione invece è stato applicato un accurato make-up sul dorso e torace dell’attore, in modo da avere l’effetto della carne lacerata dalle fruste munite di uncini (flagelli) dei soldati più realistico possibile, anche se durante l’esecuzione del flagello gli interpreti dei soldati romani simulavano con le fruste (prive di uncinetti sulle corde) di colpire il dorso di Caviezel, successivamente durante la post produzione tramite la CGI sono stati applicati sia gli uncinetti alle corde delle fruste nel momento del colpo, che l’effetto dei tagli sulla pelle dell’attore.
Anno 2004
Durata 120 min
127 min (director’s cut)
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2,35:1
Genere biblico, drammatico, religioso, storico
Regia Mel Gibson
Soggetto dai Vangeli
Sceneggiatura Mel Gibson, Benedict Fitzgerald