Fiorella Mannoia: Mariposa + Che sia benedetta e Occidentali’s karma

È una veterana, con l’edizione di quest’anno raggiunge le sei partecipazioni al Festival di Sanremo: «Quando valichi quell’ingresso l’emozione è sempre la stessa», ha ammesso. Fiorella Mannoia, nata a Roma nel 1954, è una di quelle cantautrici riconoscibili non solo per la vocalità, piena e quasi maschile, ma anche per la personalità e il suo impegno sociale. In 50 anni e più di carriera arricchita da 39 album, ha raccontato il mondo femminile, il rapporto tra uomo e donna (Quello che le donne non dicono), l’incessante trascorrere del tempo (Il tempo non torna più) e la bellezza della vita (Che sia benedetta). Proprio con quest’ultimo brano aveva concorso a Sanremo 2017 piazzandosi dietro al vincitore, Francesco Gabbani e la sua Occidentali’s Karma. La prima partecipazione risale al 1981 con Caffè nero bollente, 11esimo posto. Nel 1984, sebbene arrivi 14esima, dona al festival una delle canzoni più importanti della sua carriera, Come si cambia, che narra la sofferenza dietro la fine di un amore nella certezza di una rinascita. Tre anni più tardi è il momento dell’altro grande successo, Quello che le donne non dicono, ottavo posto e premio della critica. Premio che vincerà anche l’anno seguente grazie a Le notti di maggio, decima. Per il 50esimo festival il conduttore Fabio Fazio la invita come super ospite. Trent’anni più tardi, nel 2017, arriva l’ultima partecipazione in gara prima della selezione del 3 dicembre scorso. Il brano che la riconduce all’Ariston è Mariposa, in spagnolo “farfalla”.

 


 

Fiorella Mannoia: Mariposa
 

 

Il testo di «Mariposa» di Fiorella Mannoia

Sono la strega in cima al rogo
Una farfalla che imbraccia il fucile
Una regina senza trono
Una corona di arancio e di spine
Sono una fiamma tra le onde del mare
Sono una sposa sopra l’altare
Un grido nel silenzio che si perde nell’universo
Sono il coraggio che genera il mondo
Sono uno specchio che si è rotto
Sono l’amore, un canto, il corpo
Un vestito troppo corto
Una voglia un desiderio
Sono le quinte di un palcoscenico
Una città, un impero
Una metà sono l’intero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Ho vissuto in un diario, in un poema e poi in un campo
Ho amato in un bordello e mentito non sai quanto
Sono sincera sono bugiarda
Sono volubile, sono testarda
L’illusione che ti incanta
La risposta e la domanda
Sono la moda, l’amore e il vanto
Sono una madonna e il pianto
Sono stupore e meraviglia,
Sono negazione e orgasmo
Nascosta dietro a un velo
Profonda come un mistero
Sono la terra, sono il cielo
Valgo oro e meno di zero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E anche nel buio sono libera, orgogliosa e canto
Sono stata tua e di tutti di nessuno e di nessun altro
Con le scarpe e a piedi nudi
Nel deserto e anche nel fango
Una nessuna centomila
Madre figlia, luna nuova sorella, amica mia Io ti do la mia parola
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
Ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Mi chiamano con tutti i nomi
Con tutti quelli che mi hanno dato
E per sempre sarò libera, e orgogliosa canto!

 
Nella quarta serata del Festival di Sanremo, dedicata alle cover, Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani propone i brani “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia e “Occidentali’s karma” di Francesco Gabbani.

 

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