C’è una differenza fra fascino e seduzione.
Il fascino è un modo di essere, la seduzione una attività.
Il fascino è una forza attrattiva che promana dall’intera persona, è la rivelazione dell’inconfondibile unicità dell’individuo e della sua storia.
È fascino quello dell’attrice Michelle Pfeiffer che ne L’età dell’innocenza (sotto alcune sequenze del film) fa trasparire dietro la dolcezza il segreto conturbante delle passioni proibite. Ha fascino Marlene Dietrich in Testimone d’accusa perché la sua enigmatica durezza cela l’amore. La persona dotata di fascino è portatrice di un mistero e di un incantesimo.
Non comunica solo bellezza, produce emozione, pathos.
Inoltre non dobbiamo confondere il fascino con l’attrazione prodotta dalla notorietà.
Quella femminile è fondata sulla bellezza, sull’abbigliamento, il trucco, ma soprattutto sull’arte di invitare e di respingere esercitata in cento modi: coprendo e scoprendo il proprio corpo, con il movimento e la gestualità, con lo sguardo che prima chiama e poi rifiuta, finché non si ferma incantato sull’uomo prescelto e lo fa sentire una divinità.
mentre l’uomo, se non è ricco, se non è famoso, se non è molto bello, se non sa nemmeno cantare o far ridere, dovrà contare solo sulla fiducia in se stesso, sullo sguardo appassionato e soprattutto sulla parola. La parola che crea incantesimi, la parola poetica, la parola ipnotica che dice cose d’amore.
Michelle Pfeiffer è considerata una delle donne più affascinanti di tutti i tempi, si è realizzata professionalmente nella società dello spettacolo, dopo esser stata reginetta di bellezza in uno dei tanti concorsi nazionali. La possiamo ammirare in alcune sequenze del bellissimo film di Martin Scorsese – L’età dell’innocenza