Abba, gruppo musicale pop svedese formatosi nel 1972 composto da Agnetha Faltskog , Benny Andersson , Björn Ulvaeus e Anni-Frid Lyngstad (meglio conosciuta come “Frida”). Sono considerati i rappresentanti musicali della Scandinavia più blasonati e di maggior successo. Si stima che abbiano venduto oltre 375 milioni di dischi in tutto il mondo e che vendano ancora oggi due o tre milioni di copie all’anno. Gli ABBA hanno raggiunto un successo mondiale e sono considerati tra i più celebri esponenti della musica pop internazionale. Si calcola che gli ABBA siano il quarto gruppo nella storia della musica come numero di copie di album vendute e che al culmine del loro successo abbiano superato per patrimonio quello del re di Svezia. Gli ABBA furono il primo gruppo non anglofono dell’Europa continentale a raggiungere un successo così ampio nei paesi anglofoni, come il Regno Unito, l’Irlanda, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, la Nuova Zelanda ed il Sud Africa. Tra i loro più grandi meriti, ci fu la legittimazione dell’industria musicale scandinava come fonte di successo internazionale, spianando la via ad altri gruppi svedesi dei più svariati sottogeneri pop e rock come Ace of Base, Rednex, Roxette, The Cardigans, Europe, Alcazar.
Il nome del gruppo deriva da un acronimo formato dalle lettere iniziali dei nomi dei membri e lo si trova scritto anche come Abba. La prima ‘B’ nella seconda versione del logo del nome del gruppo appare rovesciata a partire dal 1976 in tutte le copertine dei loro dischi e del materiale promozionale.
Quattro anni dopo la loro formazione, erano già all’apice della loro carriera musicale dopo aver vinto l’edizione dell’Eurofestival nel 1974 con il brano Waterloo. Da allora avevano inanellato un successo dietro l’altro fino alla loro progressiva divisione avvenuta nel 1982.
Benny Anderson era un membro degli Hep Stars, una band rock/pop svedese molto popolare nel suo paese natale durante gli anni sessanta, dove suonava il basso, Fece il debutto televisivo in una gara di talenti nel 1963. Quel gruppo era modellato, musicalmente ed esteticamente, attraverso varie influenze dei più celebri gruppi britannici e statunitensi del tempo, come gli Herman’s Hermits, The Who e i Rolling Stones, ed ebbe un discreto seguito, in particolare tra le ragazze teen-agers.
Nello stesso momento Björn Ulvaeus aveva fondato un gruppo skiffle, gli Hootenanny Singers, dalle sonorità più sfumate e diluite, in pratica più commerciali, rispetto a quelle degli Hep Stars.
I due si incontrarono per la prima volta nel 1966 intraprendendo da subito una stretta collaborazione musicale, che non si esaurirà con lo scioglimento degli ABBA.
Agnetha Fältskog, invece, era già molto nota ed era un autentico fenomeno della musica pop. Aveva vinto una gara di giovani talenti nel settembre 1967 ma era balzata alla popolarità dopo aver recitato il ruolo di Maria Maddalena nella versione svedese del musical Jesus Christ Superstar. Agnetha aveva anche composto ed eseguito canzoni pop solari sullo stile di un cantautore molto celebre, Schlager, unite ad alcune cover delle hits suonati dai gruppi che in quel momento andavano per la maggiore. Aveva già raggiunto le vette delle classifiche svedesi e pubblicato dischi anche in Germania, dove godeva di grande popolarità, soprattutto nel circuito del cosiddetto “Swedish folkparks”, sorta di concerti folk-rock all’aperto dei “figli dei fiori” della terra svedese. Durante uno di questi concerti, dove partecipavano anche gli Hep Stars, aveva avuto modo di conoscere e innamorarsi di Björn. Le loro nozze, celebrate nel 1971, vengono subito definite “il matrimonio dell’anno” e suscitarono un grande interesse. Infatti le foto della cerimonia dominarono per settimane le prime pagine dei rotocalchi scandinavi.
Il tassello mancante nel mosaico degli ABBA arrivò con la norvegese Anni-Frid Lyngstad, già sposata e, a tempo perso, cantante di cabaret. Nel 1967 aveva partecipato e vinto un concorso per giovani talenti. Proprio durante quella notte si celebrava in Svezia il cambio del senso di guida automobilistico (dalla guida sinistra si passò alla guida destra) e la televisione nazionale aveva messo in cantiere una serie di grandi show per incoraggiare la gente a cambiare il nuovo stile di guida. “Frida” era stata invitata ad apparire in televisione ad eseguire la canzone vincitrice. La sua prima uscita televisiva pubblica non venne però degnata di attenzioni particolari, e la sua carriera musicale non decollò.
Non passerà comunque molto tempo prima del suo incontro con Benny Anderson nel 1969, avvenuto sempre in un inevitabile “Swedish folkparks”. In questa occasione i due si innamorarono e Benny invitò Anni-Frid a cantare le parti vocali di supporto, insieme ad Agnetha, nell’album Lycka.
Dietro il successo degli ABBA c’era una quinta persona: Michael Tretow, tecnico del suono. Dal primo disco li aveva seguiti e loro lo avevano scelto in maniera esclusiva e molta parte della tecnica sonora e dell’elettronica del suono era opera sua. Michael li conosceva separatamente già prima che formassero il gruppo, tranne che Benny. Michael aveva permesso di tentare arditi esperimenti sonori non molto lontani dal cosiddetto “wall-of-sound” (il “muro-del-suono”) inventato da Phil Spector. Il risultato era stato il celeberrimo e innovativo “ABBA Sound”.
Nei primi anni settanta, anche dopo le nozze di Björn e Agnetha, i futuri componenti del gruppo avevano continuato separatamente le loro carriere musicali. Tuttavia Stig, che era il proprietario di uno studio di registrazione – il Polar Studio – e di un’etichetta discografica – la Polar Music – nutriva per i quattro sconfinate ambizioni ed era ben determinato a farli sfondare sul mercato internazionale come autori di canzoni per diversi Festival della musica pop svedese. I risultati furono incoraggianti, tantoché Björn e Benny scrissero una canzone per l’Eurofestival, edizione 1972, eseguita da Lena Anderson. Il brano, dal titolo “Say It With a Song”, si classificò soltanto al terzo posto nelle eliminatorie, ma aveva raggiunto i primi posti delle classifiche in molti paesi, convincendo Stig di essere sulla strada giusta.
Björn e Benny intanto continuavano a comporre insieme i loro brani, sperimentando un nuovo sound e nuovi arrangiamenti vocali che avevano ottenuto un vasto seguito in Giappone. Una canzone da loro composta, intitolata Isn’t It Easy To Say, era diventata un grande hit da classifica per gli Hep Stars, e Björn talvolta era stato ospite d’onore nei tour della band.
Fino a questo punto si trattava semplicemente di collaborazione. Oggi è molto suggestivo immaginare una fusione tra le due band di Björn e di Benny, cosa che in realtà non avvenne mai: fu invece il manager degli Hep Stars, Stig Anderson, ad intuire il potenziale grandissimo del lavoro in coppia di Benny e Björn, e li incoraggiò a comporre il loro primo disco, che conteneva le canzoni Hej Gammle man (in svedese Hei vecchio uomo) e Lycka (in svedese, Felicità) (1970), dove apparivano i loro due nomi. Björn e Benny avevano voluto anche delle parti cantate da un coro che era composto proprio da Agnetha e Frida, con cui intrattenevano anche relazioni sentimentali da poco tempo.
Le due donne non erano però accreditate in quel lavoro firmato solo da Benny e Björn. Non è ancora lecito parlare di formazione vera e propria del gruppo: i componenti c’erano, con un ruolo secondario per le due rappresentanti femminili, ma gli ABBA non esistevano ancora come gruppo.
Il singolo People need love (registrato il 29 marzo 1972) rappresenta una pietra miliare nella storia della band, sia perché il gruppo canta in inglese sia perché ancora non appare il nome ABBA, ma bensì i quattro nomi dei componenti, nell’ordine: Björn & Benny – Agnetha & Anni-Frid: ancora una volta furono relegate ad una posizione di secondo piano le componenti femminili, poste sì in copertina, ma dopo il nome dei due autori. In questa canzone, comunque, le due cantanti avevano dimostrato di essere delle autentiche promesse: Stig in questa occasione aveva rilevato che tutte le quattro voci si intonavano a meraviglia col nuovo sound da loro creato, per quanto il disco avesse raggiunto solo le zone medie delle classifiche svedesi: tutto ciò lo spronò a proseguire nell’intento.
L’anno successivo, il gruppo aveva deciso di andare all’Eurofestival, questa volta con la canzone Ring Ring. Per la manifestazione, Stig aveva fatto curare una traduzione in inglese nientemeno che da Neil Sedaka, ed era partito con le ambizioni di vincere a mani basse. Il tentativo di usare una canzone in inglese, infatti, nasceva proprio dalle mire di Anderson, che voleva per il gruppo un successo che andasse oltre i confini nazionali. Ciò nonostante, il gruppo non venne neppure selezionato a rappresentare la Svezia per il prestigioso concorso: per quanto forti della schiacciante maggioranza dei voti della giuria popolare al Melodifestivalen, la selezione svedese per la manifestazione europea, il gruppo arrivò solo terzo. Nondimeno, decisero di inserire il brano nel loro primo album, intitolato “Ring Ring”. Questo album e il brano omonimo, pubblicato come singolo nelle versioni inglese e svedese, raggiunse le posizioni alte delle classifiche in molte nazioni europee (Germania, Paesi Bassi e Scandinavia), ma l’ambizioso Stig volle a tutti i costi avere almeno una hit britannica o statunitense.
Il gruppo, intanto, fu invitato nel programma televisivo tedesco Disco (6 gennaio 1973) dove però mancava Agnetha, in attesa di un bambino, che venne sostituita da Inger Brundin, un’amica di Frida. In quell’anno venne anche lanciato l’LP di Ring Ring e la versione tedesca e spagnola della canzone. Dopo l’esperienza fallita nel 1972, i quattro operarono diverse modifiche: il primo passo fu quello di cambiare il nome del gruppo in ABBA, per la promozione pubblicitaria, ricavato dalle iniziali dei nomi di battesimo dei componenti. Iniziato da principio come un piacevole gioco, il nuovo nome andava bene per il mercato nazionale svedese e anche per quello estero, dove erano pressoché sconosciuti. Fu utilizzato per la prima volta in Waterloo, ma accompagnato dai nomi della formazione: tuttavia, già dall’album successivo, scomparirono i nomi e restò solo l’acronimo.
Nel 1974 avevano deciso di tentare ancora una volta la carta dell’Eurofestival, ispirati a livello visivo dalla scena glam-rock che andava per la maggiore in Gran Bretagna e dal brano “See My Baby Jive” portato al successo dai Wizzard. Il risultato fu il loro brano d’esordio col nuovo nome, Waterloo, un brano pop non disprezzabile in stile glam, che utilizza appieno l’approccio al “Wall-of-Sound” di Michael Tretow.
Il gruppo vinse il Melodiefestivalen (cantando però in svedese) e si qualificò per la manifestazione europea, ma soprattutto prepararono per bene l’evento partecipando in diverse TV del nord Europa e organizzando diversi tour.
I quattro avevano già molto materiale da utilizzare nel loro nuovo album da far uscire durante lo spettacolo che si svolse a Brighton. Si presentarono in costumi abbastanza sfavillanti, di ispirazione napoleonica (Björn affermò in un’intervista che aveva un costume così stretto che non poteva neanche sedersi), e stavolta il successo fu immediato: vinsero la manifestazione a furor di popolo e il gruppo fece breccia nel cuore dei britannici per la prima volta; il nome risultò indovinato e la gente corse in massa ad acquistare anche l’album (Waterloo). Da questo momento la carriera del gruppo è in continua ascesa.
Waterloo resta importante perché gli ABBA registrarono il loro primo film clip o promo clip. Questa tecnica sarà per loro molto importante e segnerà in seguito uno stile commerciale molto particolare che aprirà la strada ai clip degli anni ‘80. Il motivo di questi clip era dettato dall’esigenza di ridurre i viaggi, soprattutto in nazioni lontane, ma dove erano molto famosi come l’Australia e la Nuova Zelanda. Il loro manager Anderson, in questo modo, raggiungeva diversi mercati discografici lasciando al gruppo tempo per la vita privata (Agnetha era diventata mamma da pochi anni). I primi clip erano registrati con pochi mezzi da un esperto del settore: Lasse Hällstrom. La casa discografica, la Polar Music, infatti, non era disposta a spendere molto, non riuscendo a cogliere la forte penetrazione che avrebbe avuto questo media sul mercato.
La canzone in Gran Bretagna salì subito in cima alle classifiche. Venne pubblicato anche negli Stati Uniti, dove ebbe moderate accoglienze. Naturalmente si presentò il problema di mantenere il successo ottenuto, ma i singoli seguenti non andarono granché bene, sia perché il gruppo era totalmente impreparato a promuovere i loro brani nei concerti, privilegiando l’accuratezza del lavoro in studio, sia perché le loro canzoni non avevano contenuti forti come quelle, tanto per restare nella scena glam, di Lou Reed, Marc Bolan o David Bowie, ma erano tranquille e rassicuranti. In aggiunta a ciò si deve includere il fatto che il gruppo era giovane ed era legato a quella manifestazione, oltre la quale non aveva spazio. Il gruppo, tuttavia, consolidò la presenza nelle charts inglesi con il brano SOS, originariamente scritto per un lavoro solista di Agnetha, gli ABBA incassarono il secondo brano da top ten britannico e questa volta smentirono chi già li considerava uno tra i tanti One-Hit-Wonder.
Dal 1975 il loro successo si andò consolidando ed ogni singolo rimaneva per lungo tempo nelle classifiche. Sono di questo periodo diversi successi come Mamma Mia (tra le canzoni ancora oggi più note della band in Italia), incluso nell’album dello stesso anno ABBA. Il gruppo, inoltre, aveva deciso di realizzare la loro prima autocelebrativa antologia intitolata Greatest Hits. Con Fernando, loro primo singolo non estratto da un album, il gruppo decretò definitivamente lo scoppio dell‘”ABBAmania”, in particolare in Australia e Nuova Zelanda: Fernando militò al vertice della classifica australiana quattordici settimane, detenendo tuttora il record.
Naturalmente il meglio doveva ancora arrivare, a partire dall’album realizzato nel 1976, Arrival. La pulizia negli arrangiamenti e nella registrazione ormai raggiungeva vette mai toccate in precedenza, inaugurando un nuovo livello nel lavoro di studio e nella scrittura musicale dei brani. Inanellano consecutivamente tre hit da classifica: Money, Money, Money, Knowing Me, Knowing You e quello che probabilmente rimase il loro brano più celebre, Dancing Queen, cantato alla presenza del re di Svezia nel giorno del suo matrimonio. Incominciarono anche le stressanti tournée inglesi e australiane, con moderate ricognizioni negli Stati Uniti. Dancing Queen rimase l’unico brano a raggiungere il primo posto delle chart statunitensi, mentre Fernando detiene a tutt’oggi il record per il numero delle settimane consecutive di presenza al primo posto delle charts australiane, a pari merito con Hey Jude dei Beatles.
Ancora oggi Dancing Queen rappresenta con ogni probabilità la canzone più popolare degli ABBA nel mondo, con un film clip registrato dal vivo alla Alexandra’s Night Club di Stoccolma.
Alla fine del 1976 il nuovo “ABBA sound” o “ABBA style” era sinonimo del pop europeo e iniziavano a fioccare diverse imitazioni di gruppi che copiavano il suono, la presenza scenica (due ragazzi e due ragazze) e, non ultimo, anche l’inizio della carriera, come capitò ai Brotherhood of Man che vinsero l’Eurofestival di quell’anno e, più tardi, ai Bucks Fizz nel 1981. Gli ABBA originali non stavano certo a guardare e facevano seguire il fortunato Arrival nel 1977 con il loro disco forse più complesso, ABBA – The Album, fatto uscire in coincidenza con l’uscita del film ricavato dai filmati della tournée australiana, ABBA – The Movie. Quest’album è, se possibile, musicalmente più raffinato rispetto al precedente e, per quanto le critiche non venissero risparmiate, tre brani ricavati dal disco, Take a Chance on Me, Thank You For The Music e The Name of the Game, sono ancora tutti al primo posto delle chart. Curioso notare che negli Stati Uniti, The Album sarà il primo e unico loro studio album ad essere premiato con il disco di platino.
Nel 1978 gli ABBA erano all’apice della carriera. Avevano costruito un loro studio di registrazione a Stoccolma, ed erano celebrati da numerosi altri complessi, tra cui i Led Zeppelin di In Through the Out Door. Il singolo Summer Night City era nei primi posti delle charts e spianava la strada per l’ingresso del gruppo nelle discoteche, con l’album Voulez-Vous. L’uscita del disco coincise con l’inizio del declino europeo del gruppo, unito a una più ampia considerazione negli Stati Uniti. I quattro singoli di spicco che vennero tratti da quest’album, Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight) (ripresa ultimamente da Madonna), Voulez-Vous, Chiquitita e I Have a Dream, entrarono sempre nelle charts, ma in Inghilterra, nel pieno del fenomeno punk e all’alba del movimento New Wave, molti consideravano gli ABBA come fautori di un suono mieloso e datato.
Gli ABBA si imbarcarono nel tour statunitense nel 1979, ma il seguito oltreoceano non fu consistente, arrivò troppo tardi. L’album seguente, Super Trouper (1980) registra ancora buoni riscontri di vendita ma il gruppo a livello sonoro inizia ad essere carente di nuove idee e di non stare al passo coi tempi. Nondimeno, il brano omonimo e la celebre The Winner Takes It All scalavano ancora le classifiche inglesi. Inoltre, si avvertiva in Super Trouper un forte senso ironico, acuito di più nel lavoro finale del gruppo, The Visitors (1981) che mostrava una maturità nella scrittura dei testi, paradossalmente meno spensierata rispetto alle prime incisioni, ad esempio la title-track raccontava la storia degli incontri segreti per l’approvazione di uno sconosciuto regime dittatoriale, e gli altri brani affrontavano temi per loro inconsueti come la vecchiaia, la perdita dell’innocenza e il maltrattamento infantile, lo stesso sound era pervaso da un forte senso di malinconia che anticipava la loro fine, il loro stile pop europeo leggero era ormai lontano anni luce.
Contemporaneamente al declino degli ABBA come gruppo musicale, si verificò anche il fallimento di entrambi i matrimoni dei componenti del gruppo, che fu la causa primaria della loro fine, aggravata anche da contrasti interni tra le due donne: Agnetha intendeva dedicarsi maggiormente alla vita familiare e ridurre le tournée, mentre per Frida la carriera era da mettere in primo piano, e per quanto è dato di conoscere, negli ultimi due dischi che pubblicarono i quattro si presentarono ognuno per conto proprio a incidere la loro parte vocale e strumentale, continuando a vivere separati anche fuori dall’avveniristico studio di registrazione di Stoccolma, e naturalmente gli ultimi brani mostravano un grande senso di disagio. Soprattutto le vicende personali erano palesi in The Winner Takes It All (“Il vincitore prende tutto”), dedicato al divorzio tra Björn e Agnetha, avvenuto nel 1978, dove la cantante bionda nel video musicale viene ripresa malinconicamente da sola e in primo piano, e in One of Us (Uno di Noi), basato sui retroscena del divorzio tra Frida e Benny, avvenuto nel 1981. Proprio nel 1981 sia Bjorn che Benny si risposarono con altre donne, matrimoni che da allora durano tuttoggi.
La situazione diventò ben presto insostenibile e il gruppo decise lo scioglimento nel 1982. The Visitors rimase dunque l’ultimo album pubblicato dal quartetto.
Nell’estate del 1982 Björn e Benny decisero di inserire un brano inedito in un doppio album intitolato ABBA – The First Ten Years, dal titolo The Day Before You Came, letteralmente l’ultima canzone da loro registrata, seguita negli anni da un incredibile numero di compilations, nuovi remixaggi dei loro classici, omaggi e tributi più svariati e un album dal vivo pubblicati da diverse etichette discografiche, sempre molto venduti. L’ultima canzone ufficiale, quindi, può essere considerata The Day Before you Came (singolo prodotto il 18 ottobre 1982). In un’intervista di Björn si afferma che fu l’insuccesso di questa canzone, nonostante la qualità ottima, a far prendere al gruppo la definitiva, ma preventivata, decisione di non continuare. Sempre a detta dello stesso, se la canzone avesse raggiunto i primi posti delle classifiche, il gruppo avrebbe sicuramente continuato a lavorare insieme per altri anni.
Le componenti femminili, infatti, volevano seguire una loro strada sia nella vita personale sia artistica mentre Benny e Björn erano fortemente intenzionati a lavorare ad un musical, influenzati in ciò da un amico di Björn: Judy Craimer.
Björn e Benny hanno continuato a lavorare insieme e a scrivere la partitura per un musical, Chess, in collaborazione con il paroliere Tim Rice. Si è avuta la prima rappresentazione a Londra nel 1984, tenendo per tre anni il cartellone. La copia di autori ha espresso più volte il desiderio di scriverlo, ispirati dai grandi successi ottenuti durante gli anni ‘70 da Andrew Lloyd-Webber.
Il loro primo tentativo lo avevano fatto già nel 1977, durante le pause degli spettacoli australiani del complesso, The Girl with The Golden Hair, denominato “mini-musical”, che non giungerà a compimento. Parte del copione sarà utilizzato nella sceneggiatura di Abba – The Movie, mentre alcuni brani saranno riutilizzati in Abba – The Album. Il loro secondo lavoro è stato Kristina fran Duvemala, scritto insieme a Lars Rudolfsson e basato su un racconto dello scrittore svedese Vilhelm Moberg. Mamma Mia!, il loro terzo musical basato sulle canzoni degli Abba, ottiene successo a Londra nei tardi anni ‘90 e in tutta Europa ancora ai nostri giorni, e ottenne una nomination nel 2002 per il Tony Award come Miglior Musical. Grazie all’opera della sceneggiatrice Catherine Johnson, infatti, è stato possibile costruire una storia che riutilizzasse tutti i successi degli ABBA.
Nel 2001 vennero insigniti del premio Ivor Novello Award per il complesso della loro attività.
Dal canto loro, Agnetha e Frida, dopo lo scioglimento del complesso, affronteranno saltuarie realizzazioni in campo musicale, ottenendo soltanto moderati successi. Frida passerà sotto la produzione di Phil Collins nell’album Something’s Going On, (1982) il cui brano trainante, I Know There’s Something Going On sarà il suo ultimo discreto successo anche in Italia. Nel 1984 sarà prodotta da Steve Lillywhite nell’album Shine e questa sarà per molto tempo l’ultima sua uscita discografica. Nel 1996 tentò per l’ultima volta un incisione discografica, cantando in svedese nell’album Djupa andetag, ma non ottenne più il successo internazionale avuto in precedenza. Agnetha ricominciò la carriera solista con un’album dal titolo significativo, Wrap Your Arms Around Me (Abbracciami) e durante gli anni ‘80 ne realizzerà altri due. Costantemente tormentata dalla stampa scandalistica scandinava, deciderà di risposarsi e ritirarsi esclusivamente a vita privata, rifiutando di concedere qualsiasi intervista.
Nel 2002 il gruppo entrò nel Vocal Group Hall of Fame statunitense.
Il 6 aprile 2004 tre ex componenti degli ABBA (Björn, Benny e Frida) ritornano insieme per un’apparizione alla televisione inglese in occasione del 30° anniversario della vittoria all’Eurofestival del 1974, e appaiono nel dietro le quinte del musical Mamma Mia! nel quinto anno consecutivo di repliche a Londra. Nell’aprile 2004 esce un nuovo disco solista di Agnetha, My Colouring Book (Il Mio Libro Colorato), il primo dopo 17 anni di assenza dalle scene, che ottenne mediocri recensioni ma vende abbastanza bene in Svezia, Germania (al n. 6 delle classifiche), in Finlandia diventa disco d’oro, in Gran Bretagna riceve il disco d’argento. Nel settembre 2004 Frida registra le canzoni di un nuovo album insieme a Jon Lord (già componente dei Deep Purple) e fa qualche rara apparizione nella televisione tedesca. Nel novembre 2004 Björn, in un intervista al rotocalco tedesco Bunte, smentisce qualsiasi voce su un clamoroso ritorno alle scene del quartetto degli ABBA, deludendo le attese di molti fans. Nel febbraio 2005 tutti e quattro i componenti del complesso appaiono in pubblico per la prima volta dopo molti anni nel gala d’apertura svedese del musical Mamma Mia! a Stoccolma.
Nell’ottobre 2005, la canzone Waterloo degli ABBA viene proclamata miglior canzone concorrente nella storia dell’Eurofestival.
Nel 2004 è apparso l’ultimo video, della radical.media, svolto con molta ironia. A cantare sono quattro pupazzi che rappresentano gli ABBA, ma nel video si possono trovare anche Björn, Benny, Frida e Agnetha così come sono nel 2004, con la presenza anche di Cher.
Il gruppo (soprattutto Benny e Björn) componeva in un’isola di fronte Stoccolma, a Lidingö, dove abitavano, a pochi minuti dagli studi discografici, spesso per tantissime ore. Qui creavano solo le musiche, senza testo, poi provavano in studio con Agnetha e Frida con testi fittizi scritti velocemente da Björn. Dopo tantissime ore di prove e di scambi di opinioni e vari miglioramenti, si determinava la base musicale definitiva e poi si procedeva agli arrangiamenti per migliorare ancora di più la musica. Dopo questa fase Björn componeva i testi, ritornato a casa. La sua teoria era che il testo sarebbe uscito fuori da solo dopo tutte le volte che aveva provato e riprovato col gruppo. La seconda fase era la prova con il testo e Benny e Björn cercavano di scegliere la voce solista a turno, senza privilegiare una delle due componenti femminili.
Un esempio di musica che non ebbe il risultato atteso fu Summer Night City che, nonostante l’ottima base musicale, venne provata in tantissime differenti versioni senza riuscire a dare il risultato atteso.
In una recente intervista al settimanale italiano Panorama (n. 28 di luglio 2010) Benny ha dichiarato di essersi ispirati ai Beatles e soprattutto alla musica melodica italiana fine anni ’60 ed inizi anni ’70, citando nello specifico Peppino Gagliardi e Nicola Di Bari, come autori ed interpreti.
Aggiornato il 30/03/2012 (Archivio di Superbit.it)